LA BATTERIA “MIRACOLOSA” – Nonostante diverse perplessità, la Apple sembra aver ripreso seriamente in considerazione di costruire una sua auto elettrica, progetto bruscamente interrotto nel 2019. Il motivo di questo cambio di strategia dell’azienda della mela morsicata sarebbe da addurre a una innovativa tecnologia della batteria, frutto di diversi anni di sviluppo e in grado di fare la differenza rispetto all’attuale concorrenza. Secondo quanto trapelato, l’accumulatore sviluppato dalla Apple, anziché essere composto da tante piccole celle, sarebbe composto da un unico grande modulo in grado, a parità di peso, di accumulare più energia.
COSTRUITA DA ALTRI – Una rivoluzionaria batteria, pur rappresentando un indubbio vantaggio competitivo, non è sufficiente per giustificare la costruzione di una vettura elettrica da parte di un’azienda proveniente da un settore completamente differente. La Apple, quindi, memore del precedente Project Titan, quando aveva “toccato con mano” l’articolata filiera del mondo dell’auto e gli ingenti costi, per costruire la sua Apple car avrebbe deciso di rivolgersi a un’azienda terza.
FORSE NEL 2027 – Secondo quando riportato dalla CNBC, la Apple avrebbe iniziato a parlare del progetto dell’auto elettrica con diversi costruttori, tra cui il Gruppo Hyundai. La notizia è stata confermata da un portavoce della stessa compagnia coreana, il quale però ha precisato che essendo un colloquio allo stato preliminare non è stato deciso ancora nulla. Stando a quanto trapelato, la proposta avanzata dall’azienda di Cupertino, prevedeva sia la costruzione dell’auto che lo sviluppo della batteria, indicando il 2027 come anno di possibile lancio.
PERPLESSITÀ – Il rincorrersi delle voci su un’eventuale auto elettrica della Apple porta nuovamente a galla le perplessità di alcuni analisti di Wall Street, secondo i quali realizzare una vettura con il marchio della mela morsicata significherebbe per Cupertino pesanti investimenti e bassi margini. Una strategia in netto contrasto con quella attuale, che invece vede ampie marginalità a fronte di investimenti molto inferiori rispetto a quelli richiesti per costruire un’auto.
(Fonte: alvolante.it)